Recensione – Gli Eroi del Crepuscolo di Chiara Strazzulla

Prima di iniziare con la recensione vera e propria, vorrei dire due cosette. Ho preso questo libro nella biblioteca del mio paese: avevo letto talmente tante stroncature su internet, in vari blog che praticano l’arte della critica in modo più o meno sadico, che volevo verificare la fondatezza di tali critiche. Non credevo che questo libro fosse davvero, dico davvero così orripilante come veniva descritto. Forse avrei dovuto dare retta un po’ di più alle numerose stroncature e un po’ meno al mio cervello bacato. O forse no. Detto questo, tengo a precisare che:

  1. Non sono il tipo da leggere libri apposta per criticarli.
  2. Non baso il mio giudizio di un romanzo o di un film su critiche pregresse o pregiudizi.
  3. Tento di trovare un lato positivo anche in quei libri che mi hanno fatto cagare a spruzzo, se mi accorgo che l’autore si è impegnato almeno un minimo nello scrivere il suo tomo.

E ora, che si aprano le cateratte di bile.

Scheda Del Libro 

Titolo: Gli Eroi del Crepuscolo

Autrice: Chiara Strazzulla

Casa Editrice: Einaudi

Anno: 2008

Pagine: 770

Prezzo di Copertina: 20,00 euro (sic!)

Il libro su Amazon

Sarò chiaro fin da subito: questo libro non mi è piaciuto. Direi che non mi è piaciuto quasi per nulla: una trama buttata li a caso, una copertina orribile e una cartina interna che è anche peggio. Lo stile, forse, è l’unica cosa che si salva, in parte, di tutto il romanzo. Lo so, lo so, è la mia prima recensione e già demolisco quello che viene definito il romanzo d’esordio di una promessa del fantasy italiano. Probabilmente sono io che sbaglio, la Strazzulla è davvero il nuovo astro nascente della letteratura di genere italiana. E io sono un’ornitorinco. Ma andiamo con ordine.

La Trama

La trama è, in realtà, più che altro una successione di clichè, per cui spenderò davvero poche parole. In una terra meravigliosa, gli Eterni (una sorta di elfi immortali alti due metri e mezzo) sono in guerra contro le armate del Signore delle Tenebre: goblin, demoni, coboldi e (udite udite) temibili mercenari pixies si sono messi al servizio di questo novello Signore Oscuro, al secolo Gylion Cuore di Ghiaccio.

Un temibile mercenario Pixie. Cazzo, che paura.

Il Signore delle Tenebre rapisce Eileen, figlia del Re degli Eterni. Lyannen, mezzomortale (ossia figlio di un Elfo e di una mortale) innamorato della principessa, forma una Compagnia di Rinnegati (sic!) per andare a salvarla. Dopo mille peripezie tutti i buoni stanno per morire, arriva a cazzo il più stretto collaboratore del signore Oscuro, tale Scubb, che tradisce il suo padrone uccidendo tutti i brutti&kattivi. Così, perchè tanto è fantasy, no? Non spreco parole su una trama di questo tipo: sciatta, orripilante, inutile, anticlimatica, sembra che sia stata scritta da un intero branco di scimmie urlatrici.

La Copertina

Io credo che la copertina sia un po’ il biglietto da visita di un romanzo: forse sbaglio, ma quando in biblioteca prendo un libro a caso dallo scaffale, copertina e titolo sono gli elementi che subito mi saltano agli occhi, e che dunque già dovrebbero comunicarmi qualcosa rispetto al contenuto dell’opera. Se prendo, per fare un esempio, la copertina di un libro di Daniel Pennac, il primo pensiero che mi balza in testa è occristo sto qui è un pazzo maniaco. Se poi scopro che Pennac, in quel libro, ha voluto trasmettere sensazioni affini alla malattia mentale, all’assurdo, allora quella è un’ottima copertina, che mi ha comunicato, per via di determinate associazioni mentali, il contenuto approssimativo dell’opera che mi accingo a leggere.

Tipico esempio di copertina di un libro di Daniel Pennac. Capite cosa intendo?

La stessa cosa mi è capitata con la copertina de Gli Eroi Del Crepuscolo. Dal punto di vista grafico non è una delle peggiori copertine Fantasy che si siano viste sulla faccia della Terra. Titolo in rilievo, scritto in caratteri più grandi rispetto al nome dell’autrice, colori delle giuste gradazioni che formano un quadro uniforme, disegno decente: tutto va bene, i vari elementi formano un insieme accettabile. Il problema, come al solito, è di contenuto: i due tizi in primo piano (suppongo siano Lyannen e Slyman, i due protagonisti) sembrano due ragazzini emo, il biondo ultrasvampito (e infatti Slyman non conosce nulla del proprio passato) e il moro depresso e sperduto (proprio come l’autrice vorrebbe presentare Lyannen, il protagonista). Due emo, in pratica, uno rimbambito e l’altro depresso.

Una foto di Lyannen. Orripilante.

Ecco, dopo una associazione mentale di questo tipo, già a me viene voglia di nascondere il romanzo nell’antro più buio del Castello di Otranto. Io odio gli emo e non sopporto le persone che si piangono addosso: perchè dovrei avere voglia di leggere un libro la cui copertina mi rammenta questi due esemplari della variegata fauna umana?

La Mappa (?)

Dopo aver visto la copertina, dicevo, ero già tentato di riporre il romanzo. Poi mi sono detto: “Sei un malfidente, vergognati, magari è tutta colpa dell’editore che ha imposto una copertina orribile e tu stai snobbando una grande Autrice (sic!) per un elemento di cui non ha colpa.” Devo ricordarmi di non dare più retta alla mia coscienza, ragazzi. Perchè, mosso da infinita compassione per la Strazzulla, io questo libro lo ho pure aperto. Indovinate cos’ho trovato?

Tadaaaaaaaaaaaaa! L’orripilante mappina fèntasi -.-

Ragazzi, ingranditela perchè temo che sia troppo piccola, comunque io ce l’ho qui sotto mano e, pronto per voi, farò una deliziosa carrellata di dettagli orripilanti. (So mejo de Benedetta Parodi, ammettetelo.)

  • In alto a sinistra è disegnata una terribile Pixie mercenaria. Che sorride bonaria.
  • In alto a destra è disegnato un drago con addosso una roba in ferro (non si capisce cosa sia). Si può leggere tra le ali della belva una scritta: Sic Erat Demos. Scusate, gli eterni conoscono il latino? Naturalmente: loro sono fykyssimi, e quindi ne sanno molto più di noi.
  • In basso a destra possiamo notare una lampada a forma di serpente. Chissà perchè.
  • In basso a sinistra è raffigurata una riduzione dll’isola, esplorata solo in parte dagli Eterni. Questi elfi abilissimi, fortissimi, intelligentissimi, insomma ISSIMI, in 300.000 anni sono riusciti a esplorare soltanto un quarto di un isola grande quanto la Sicilia. E che ha la forma della Sicilia. Io inizio a dubitare seriamente delle abilità di questi sedicenti Eterni.
  • Nel mezzo della mappa vediamo: città dai nomi incomprensibili, rigorosamente ricolmi di y e k e per nulla differenziati l’uno dall’altro; montagne che si sviluppano in forme che ricordano vagamente le chiappe di un Gigante; fiumi che non si sa nè dove nascono, nè dove finiscono.

Ditemi voi. Io sono allibito. E non ho ancora parlato del romanzo eh.

I Goblin e Altri Mostriciattoli

Questi esseri, a quanto ho capito, dovrebbero costituire il grosso delle truppe del Signore delle Tenebre. D’accordo. Come ci vengono descritti?

Goblin: a pagina 26 i Goblin ci vengono così descritti:

I Goblin erano un popolo tribale, odiavano gli Eterni da millenni, con quel misto di odio e invidia che creature brutte, sgraziate e poco intelligenti potevano provare per gi Eterni bellissimi e saggi. Alti poco più di un metro, con la pelle rossiccia e glabra e gli occhi gialli, avevano una prima ragione per detestare gli Eterni già in quella bellezza che a loro mancava del tutto;

Dunque sono brutti&kattivi e odiano gli Eterni perchè questi ultimi sono più belli di loro. Un ottimo motivo per scatenare una guerra, già. Ma non è finita qui.

I Goblin erano la feccia dei Regni Limitrofi: la pazzia era fra loro una tara razziale

Comecomecome?

La pazzia nei Goblin è una tara razziale!

Ah, non avevo capito. Grazie Adolfo. Tu sei esperto di tare razziali, nevvero?

Ad ogni modo, un altro elemento inquietante sui Goblin è il seguente: se abbiamo appena detto che per natura i Goblin odiano gli Eterni, perchè a pagina 11 leggo che i Goblin erano alleati degli Eterni durante la Prima Guerra contro la Tenebra?

Rende l’idea, anche se propriamente non è un plot hole.

Coboldi: cazzo, i coboldi, ragazzi. Tecnicamente, i Coboldi nella mitologia nordica sono esseri di bassa statura, molto magri, con pochi muscoli ma dotati di una straordinaria forza fisica. All’occorrenza, come nei libri di Stan Nicholls, possono cavalcare delle lucertole. Come saranno i coboldi della Strazzulla, amici miei?

I Coboldi, spiriti elementari mezzi uomini e mezzi animali, l’uno con una testa di cinghiale sul corpo di un uomo, l’altro con corna e coda di cervo, tutti ugualmente rozzi e inquietanti, erano soldati di ventura abituati a vendersi al miglior offerente (pagina 27)

E te pareva. Al di là della confusione nella testolina della Strazzulla tra le parole Elementale e elementare (la scuola che lei non ha fatto, suppongo), vediamo uno stravolgimento inutile dell’aspetto dei coboldi. Se è vero che è nel diritto dello scrittore rielaborare l’aspetto degli elementi del suo romanzo, rielaborare non significa violentare con una mannaia.

Un terribile e violento coboldo…

Seguono i soliti Demoni ultracattivi evocati non si sa bene da quale inferno ( visto che gli Eterni non sono cristiani, mi chiedo come possano esistere i Demoni) e sorpresa delle sorprese, i Pixies, i quali

non era mistero che vendessero le loro indiscusse capacità militari a chiunque avesse abbastanza oro per pagarli. (pagina 27)

Una domanda: voi quanto paghereste dei mercenari Pixies? Parecchio, non è vero? Del resto anche io mi sentirei tranquillo, se avessi a mia disposizione un esercito di gracili fatine con le ali.

Altre Schifezze Strazzulliane

Non voglio in questa recensione sviscerare l’intero tomo della Strazzulla: è già stato fatto molto bene da gamberetta qui. Tuttavia, vorrei portare la vostra attenzione su alcuni elementi che mi hanno colpito, tutti, e ripeto tutti localizzati nelle prime trenta pagine del libro.

Gli Eroi del Crepuscolo inizia con un antefatto infodumposo (da p. 8 a p. 14) che da leggere è più pesante di dieci capitoli del Manzoni messi in fila. Questo incipit è un tentativo maldestro di creare per il mondo degli Eterni una mitologia simile a quella della Terra di Mezzo definita nel Simarillion. No, Strazzulla, non puoi condensare mille pagine di Tolkien in un cazzo di capitoletto. Non si fa.

La reazione della Strazzulla alla terribile notizia.

Inoltre, l’antefatto e il primo capitolo sono pieni zeppi di plot holes:

A pagina 8 si parla della fondazione di Minas Tirith Dardamen, la Città Bianca: una città immensa costruita, udite udite, da dieci maschi e dieci femmine che si sposarono ed ebbero figli, e costruirono il loro popolo. Molto biblico. Dopotutto, la Bibbia è l’archetipo del genere Fantasy.

Vengono descritte varie guerre tra la Tenebra e gli Eterni: durante la Prima Guerra la Tenebra utilizza come esercito malvagissime creature che essa stessa ha creato. Ma allora perchè nella seconda guerra la Tenebra ha bisogno di corrompere i Goblin con la promessa di ricchezze? Non poteva crearsi un altro esercito?

Lyannen è figlio di un generale degli elfi e di una donna umana. Lyannen ha 300 anni umani, che corrispondono a 16 anni di età per un Eterno. Ora, diciamo che sua madre lo abbia partorito a quarant’anni, come cavolo fa a essere ancora viva e in salute? Dovrebbe avere tipo almeno 340 anni. Ma soprattutto: come è possibile che il nonno materno di Lyannen sia morto centinaia di anni prima della nascita di suo nipote, ossia il nostro protagonista, come ci viene detto a pagina 19? Non capisco, sinceramente.

Quando il padre di Lyannen torna a casa dal fronte per una licenza, appena vede la moglie se la limona di gusto, e a lungo, come si premunisce di esplicitare la Strazzulla. Ora, io non sono un puritano, ma quando mai due genitori limonano davanti ai propri figli? Un classico esempio di scena non credibile.

Come già detto, Lyannen forma una Compagnia di Rinnegati per salvare l’amata principessa: al di la del clichè della donzella in pericolo, dove sono i Rinnegati della Compagnia?  Lyannen è figlio dell’ultimo dei Primi, ossia quegli Eterni nati già adulti nel mondo al principio del tempo, è uno spadaccino provetto e ama la figlia del re! E gli altri camerati compagni non sono certo meno abili di lui. Ragazzi, questo si che è essere “eroi nuovi, umili, imperfetti, veri”, come leggiamo nella presentazione del romanzo. Ma per favore eh.

Stile

Non ho molto da dire su questo argomento, in realtà. Lo stle è accettabile, anche se un po’ scatto, piatto, senza climax di sorta. E, di nuovo, abbiamo problemi di sintassi. La colpa è solo in parte della Strazzulla, perchè è evidente che l’Einaudi non si è degnata di operare un editing decente di questo romanzo. Un esempio di schifezza sintattica? Eccovelo:

Era stato dopo una battaglia che Vandryan, insieme al suo compagno Mardyan il solitario, tornando a casa scoprirono che i mortali erano arrivati prima di loro. (pagina 17)

L’errore parla da sè, credo.

Conclusioni

Nonostante lo stile non sia dei peggiori (molto meglio di Sitael di Alessia Forentino) nella trama si evidenziano troppi plot holes, troppe incongruenze, troppi clichè ed evidenti elementi di razzismo che hanno fatto offendere la LDGR (Lega per la Difesa dei Goblin Rossicci). Capisco lo sforzo della Strazzulla nello scrivere il romanzo, riconosco la volontà e la tenacia di mettere una parola dietro l’altra per più di 700 pagine, ma le consiglio di tentare, con il prossimo libro, di inventarsi una storia che sia, se non originale, almeno credibile. Non basta scrivere qualcosa, per essere scrittori. E poi, francamente, sono stufo di vedere il mercato editoriale italiano invaso da romanzi fantasy scritti con i piedi.

Potrei andare avanti per ore a elencare le varie schifezze contenutistiche di questo libro ma, sinceramente, sento il bisogno di recuperare le forze. Per questo ora me ne andrò a leggere Il Regno dei Lupi di George Martin, lasciandovi con un ringraziamento per aver letto la mia prima recensione e con il voto finale di questa opera (sic!) prima della nostra Chiara Strazzulla.

Voto finale: 2/5


È nato!

È nato! È nato!

Ma chi, Gesù Cristo?

Certo che no! È nato il nostro Blog!

Siamo qui finalmente. Un po’ come la varicella: nessuno ci voleva ma siamo arrivati. Siete contenti, eh? Ve lo si legge in faccia.

(si, abbiamo piazzato una telecamerina in ogni stanza della vostra casa. Anche nel bagno!)

Per vostra fortuna non siamo qui per farci i fatti vostri. No, assolutamente.

Siamo qui per scrivere recensioni. Certo, detto così suona molto come una martellata in faccia, nevvero? Ma il fatto è proprio questo: ci piace leggere, ci piace  guardare film. Perchè non condividere con voi la nostra passione?

Perchè non vi interessa. D’accordo.

Come non detto.

Ma vi perdereste le nostre perle di saggezza.

Dunque andiamo avanti. Se state cercando l’elogio sperticato o la stroncatura a prori di un romanzo, ebbene siete capitati nel blog sbagliato.

Qui vige quella che i greci chiamavano parresia: ognuno può esprimere la propria opinione, se supportata da validi argomenti. Noi lo faremo attraverso i post, voi (speriamo) nei commenti.

Questo blog è un po’ come una grande palla di sterco che premeva a tutti i costi per uscire dal nostro intestino (visto come siamo educati?). Dunque, prima di ogni altra cosa, scrivere post è per noi un’esigenza fisica impellente.

Ora bando alle ciance, e partiamo con le nostre recensioni.